Agire con la massima rapidità è l’unica vera possibilità per tentare di recuperare un bonifico inviato per errore a un truffatore. Il recupero non è mai garantito, ma intervenendo subito è almeno possibile bloccare la transazione o segnalare il reato e avviare la procedura per la restituzione delle somme perse.
La tempestività: il fattore cruciale nel recupero
Quando si scopre di aver effettuato un bonifico a un truffatore, l’aspetto decisivo è il fattore tempo. Più rapidamente si agisce, maggiori sono le chance che la propria banca, in coordinamento con quella destinataria, possa bloccare il trasferimento prima che il denaro venga prelevato o trasferito altrove. Se il bonifico è stato appena eseguito – spesso entro un paio d’ore, nelle migliori ipotesi fino alla fine della giornata operativa – il blocco o il congelamento della transazione può avvenire grazie a una segnalazione urgente nel canale interbancario.
I passaggi da seguire sono i seguenti:
Agendo nelle prime ore, la banca può agire da intermediario e, se il denaro è ancora disponibile sul conto del truffatore, congelarlo temporaneamente in attesa di ulteriori accertamenti o provvedimenti da parte dell’autorità giudiziaria.
Denuncia alle autorità e raccolta delle prove
Immediatamente dopo la segnalazione alla banca, occorre recarsi dalle forze dell’ordine e sporgere denuncia dettagliata. Questa azione è fondamentale per due ragioni:
È importante raccogliere tutte le prove disponibili: email, screenshot, comunicazioni con il truffatore, ricevute del bonifico, messaggi WhatsApp o SMS che documentano la frode. Più dettagliata è la denuncia, maggiori sono le possibilità che polizia postale o Guardia di Finanza riescano a risalire al flusso di denaro e, in casi fortunati, disporre il sequestro preventivo dei fondi sui conti coinvolti.
Cosa aspettarsi dopo la segnalazione: tra speranza e realtà
Va detto con grande chiarezza che il recupero di un bonifico truffaldino non è affatto semplice né automatico. Vi sono infatti molti ostacoli:
Nonostante queste difficoltà, in alcune situazioni la tempestività e la collaborazione tra banche e magistratura italiana hanno consentito di congelare i fondi prima che i truffatori potessero sottrarli definitivamente. La procedura standard prevede che la banca destinataria, ricevuta la segnalazione e una copia della denuncia, possa sospendere la disponibilità delle somme e favorire così il sequestro, in attesa delle decisioni dell’autorità giudiziaria.
Nel caso invece i fondi siano già stati movimentati altrove, la strada diventa quasi sempre giudiziaria. È quindi consigliabile rivolgersi quanto prima a un avvocato esperto in truffe bancarie, che può attivarsi con istanze specifiche, collaborare con le forze dell’ordine e guidare la vittima fra le tutele disponibili.
Ulteriori misure di sicurezza e prevenzione futuri
Subito dopo l’accaduto, oltre a denunciare e tentare di bloccare il bonifico, è consigliabile adottare alcuni accorgimenti:
Soprattutto, un episodio del genere ricorda quanto sia cruciale prestare attenzione alle truffe digitali e alle transazioni che avvengono via bonifico bancario, che – a differenza di altri metodi di pagamento come PayPal o carte di credito – sono molto più difficili da revocare una volta eseguite. È opportuno inoltre tenersi informati sulle nuove tecniche di raggiro, anche attraverso risorse ufficiali o dedicare mezz’ora per leggere pagine come quella dedicata alla phishing su Wikipedia, utile sia a livello pratico che come prevenzione.
Cosa fare se il tentativo di recupero non ha successo
Nel caso in cui, nonostante tutti gli sforzi, il recupero delle somme non sia possibile – ipotesi tutt’altro che rara, specie se il denaro è stato subito spostato su altri conti o convertito in valute criptovalute – sarà comunque la denuncia a costituire il punto di partenza per eventuali indagini future. Le segnalazioni infatti possono essere il tassello che permette, assieme ad altri casi, di ricostruire il flusso del denaro e permettere alle autorità di smascherare l’intera rete.
Non va infine dimenticato che, in ogni caso di frode bancaria, le banche sono obbligate a segnalare operazioni sospette all’Unità di Informazione Finanziaria: in alcuni casi, questa procedura ha permesso di bloccare e addirittura “recuperare in extremis” somme illegalmente acquisite, grazie a una collaborazione internazionale tra vari istituti bancari.
Anche se il successo non è mai garantito, l’unico percorso logico e utile se si effettua un bonifico a un truffatore è quello di agire subito: chiamare la banca, fare denuncia, raccogliere tutte le prove e non scoraggiarsi. Il tempo, la tempestività e la collaborazione con specialisti faranno la differenza tra una perdita definitiva e, a volte, una speranza di rimborso.