Negli ultimi mesi l’introduzione dei nuovi sistemi di telepedaggio sulle autostrade italiane ha generato grande interesse tra gli automobilisti, desiderosi di adottare soluzioni più rapide, sicure e tecnologicamente evolute per il pagamento dei pedaggi. Tuttavia, la diffusione di queste innovazioni non è ancora omogenea sull’intera rete autostradale: diverse tratte, infatti, registrano significative limitazioni di funzionamento per i servizi di telepedaggio di ultima generazione. Comprendere su quali arterie la nuova modalità non sia ancora attiva è fondamentale per chi vuole pianificare in modo efficiente i propri spostamenti estivi.
Sperimentazione del nuovo telepedaggio: stato attuale
Il nuovo sistema di pagamento automatico, noto come TargaGo, consente di transitare ai caselli senza fermarsi: la targa del veicolo viene rilevata da apposite telecamere e il costo viene addebitato direttamente al proprietario. Questa metodologia rappresenta un’evoluzione rispetto al tradizionale Telepass e alle Viacard: elimina la necessità di dispositivi a bordo e, potenzialmente, velocizza il traffico in ingresso e in uscita dalle autostrade. Tuttavia, la sua diffusione è ancora in una fase sperimentale e, nella pratica, risulta operativa esclusivamente su alcune tratte circoscritte del territorio italiano.
In particolare, secondo le dichiarazioni ufficiali del Ministero delle Infrastrutture, il sistema TargaGo è attualmente presente, a titolo sperimentale, solo sulla tangenziale di Napoli; la sperimentazione si concentra su questa tratta perché ritenuta particolarmente adatta a testare le condizioni operative dell’innovazione. Solo in futuro, qualora la fase di prova sia giudicata soddisfacente, è previsto un ampliamento ad altre zone della rete autostradale nazionale. Il Ministero ha inoltre precisato che il sistema “rimane complementare ai servizi attualmente esistenti” e la sua eventuale estensione dipende dal successo della sperimentazione e dalle relative certificazioni.
Le tratte autostradali dove il nuovo telepedaggio non funziona
Allo stato attuale, la grande maggioranza delle autostrade italiane non supporta ancora il nuovo sistema di telepedaggio basato su identificazione della targa. Questo significa che per tutte le seguenti tipologie di tratte:
- le principali arterie gestite da Autostrade per l’Italia
- le autostrade del nord, come la A1 Milano-Napoli, la A4 Torino-Trieste, la A7 Milano-Genova, la A14 Bologna-Taranto
- le direttrici adriatiche e tirreniche
- tutte le autostrade dell’Italia centrale e meridionale non interessate dalla sperimentazione
rimangono in vigore i metodi di pagamento tradizionali, ovvero Telepass, Viacard e pagamento manuale al casello. Il nuovo telepedaggio con riconoscimento targa non è abilitato e, di conseguenza, il transito senza dispositivo Telepass comporta inevitabilmente la sosta per il pagamento diretto.
È doveroso sottolineare che alcune società concessionarie, pur avendo espresso interesse verso l’adozione delle novità tecnologiche, non hanno ancora predisposto la necessaria infrastruttura di lettura targhe ai caselli. Pertanto, per tutte le autostrade fuori dalla tangenziale di Napoli (unica vera tratta in sperimentazione), il nuovo telepedaggio non risulta funzionante. Gli automobilisti dovranno dunque continuare a utilizzare dispositivi convenzionali o optare per il pagamento manuale, ricordando che il tentativo di oltrepassare le corsie riservate senza autorizzazione può causare sanzioni amministrative e legali.
Cause del ritardo e scenari futuri
I motivi dei ritardi nell’estensione del nuovo telepedaggio sono diversi. Il Ministero ha evidenziato la necessità di valutare aspetti cruciali quali la certificazione del sistema, la protezione della privacy degli utenti, la compatibilità con l’infrastruttura già esistente e – elemento chiave – la sostenibilità economica e gestionale. Essendo una sperimentazione pilota, TargaGo deve superare rigorose verifiche prima di poter essere diffuso a livello nazionale. Inoltre, ogni concessionaria autostradale è responsabile dell’adeguamento dei propri caselli e delle relative tecnologie di rilevamento veicolare, investimenti che richiedono tempo e risorse.
Lo scenario futuro prevede, nel caso di esito positivo della fase sperimentale, un’estensione graduale del nuovo sistema verso quelle tratte con maggiore flusso di traffico e necessità di modernizzazione. Alcune grandi direttrici potrebbero essere tra le prime a essere coinvolte, ma al momento non esiste un calendario ufficiale per l’attivazione su scala nazionale. La progressiva integrazione con i sistemi di pagamento digitali, anche grazie alla crescente diffusione di strumenti come l’OCR per la lettura targhe, sarà determinante per velocizzare l’adozione di queste novità.
Cosa rischia chi usa il nuovo telepedaggio dove non è attivo
Un aspetto spesso sottovalutato riguarda i rischi pratici per chi tenti di utilizzare la corsia del nuovo telepedaggio su tratte dove il servizio non è ufficialmente attivo. Se l’automobilista si avvicina a una corsia automatica per il pagamento senza i requisiti richiesti oppure tenta di accodarsi a un altro veicolo per passare le barriere senza autorizzazione, può incorrere non solo in sanzioni amministrative per mancato pagamento, ma anche in conseguenze penali se il comportamento è ritenuto fraudolento.
In caso di errore o mancato funzionamento dei sistemi esistenti, occorre sempre rivolgersi al personale di servizio o utilizzare le procedure previste per la regolarizzazione del pagamento, evitando comportamenti che possano essere interpretati come elusione. Il mancato rispetto delle procedure può portare, oltre a multe, anche all’eventuale contestazione di reati come l’insolvenza fraudolenta o la truffa, con conseguenze molto gravi che vanno ben oltre il semplice importo del pedaggio dovuto.
In sintesi, per la quasi totalità della rete autostradale italiana, il nuovo sistema di pagamento tramite riconoscimento targa non è ancora disponibile. Fino a diversa comunicazione ufficiale, è indispensabile affidarsi ai canali tradizionali e prestare particolare attenzione alla segnaletica e alle indicazioni presenti presso i caselli, soprattutto in questo periodo di intenso traffico estivo.