Negli ultimi anni molti risparmiatori italiani hanno rivalutato l’interesse per i conti salvadanaio e per i conti deposito, complice la volatilità dei mercati e la ricerca di soluzioni semplici, a basso rischio e facilmente accessibili anche tramite le nuove tecnologie. Ma qual è oggi il rendimento reale di questi strumenti finanziari? Conviene davvero aprirne uno, visti i recenti cambiamenti nei tassi d’interesse imposti dalla BCE e l’offerta di nuove piattaforme fintech come Satispay?
Come funziona il “conto salvadanaio” digitale
Oggi il termine “conto salvadanaio” è comunemente impiegato per indicare soluzioni di risparmio automatico disponibili su piattaforme digitali, che permettono agli utenti di accumulare denaro in modo graduale e spesso remunerato. Un esempio significativo è il Salvadanaio Remunerato di Satispay, che ha portato una ventata di innovazione nel settore, grazie alla gestione automatizzata degli arrotondamenti delle spese e degli accantonamenti programmati.
Con questo strumento, il denaro depositato viene investito in un fondo comune monetario a bassissimo rischio, creato in collaborazione con importanti asset manager europei come Amundi. Il vantaggio consiste nell’assenza totale di un importo minimo d’ingresso e nella possibilità di riscattare i fondi già dal giorno lavorativo successivo senza penali o spese aggiuntive. Tutto si gestisce dall’app, con rendimenti aggiornati in tempo reale e senza complesse pratiche burocratiche.
Rendimenti attuali: dati aggiornati al 2025
Il rendimento effettivo dei conti salvadanaio digitali è strettamente legato ai tassi di riferimento fissati dalla Banca Centrale Europea e pertanto varia nel tempo. Nel 2025, dopo un periodo di rialzi per contenere l’inflazione, la BCE ha invertito la direzione abbassando i tassi. Questo ha avuto ripercussioni immediate anche sugli strumenti di risparmio più prudenziali, come i conti deposito tradizionali e i nuovi prodotti fintech.
Nello specifico, la proposta Salvadanaio Remunerato di Satispay offre in questi mesi un rendimento annualizzato stimato intorno al 2,24%-2,25% lordo, già al netto delle commissioni di gestione del fondo, da cui va però ancora sottratta l’imposta di bollo dello 0,20% e la tassazione sugli interessi. I tassi possono essere rivisti al ribasso nei prossimi mesi, seguendo l’andamento dei tassi BCE: in altre parole, rischio basso fa rima con rendimenti contenuti nel breve periodo.
Per fare un confronto, anche i conti deposito più tradizionali stanno offrendo oggi rendimenti generalmente inferiori al 2% annuo, sempre in calo rispetto ai picchi registrati tra il 2022 e il 2023 durante la fase di restrizione monetaria della BCE. Chi si aspettava sorprese positive sta forse vivendo un senso di delusione: il clima favorevole sembra essersi temporaneamente spento, e la tendenza è verso una minore redditività per queste soluzioni di risparmio.
Convenienza reale: costi, vantaggi e limiti
Prima di prendere una decisione, è fondamentale considerare tutti gli aspetti legati a costi, flessibilità e sicurezza. Tra i principali punti di forza dei conti salvadanaio digitali troviamo:
- Gestione automatica e semplice: si può programmare il trasferimento di piccole somme ricorrenti, oppure arrotondare ogni pagamento, senza doversi preoccupare di investimenti complessi.
- Nessun importo minimo: è possibile iniziare anche con pochi euro, rendendo lo strumento accessibile a tutti.
- Fondi riscattabili rapidamente: non ci sono vincoli di durata né penali in caso di prelievo anticipato.
- Costi trasparenti e commissioni ridotte: la maggior parte delle aziende fintech non applica commissioni di attivazione né gestione, eccezion fatta per le spese di gestione del fondo (generalmente inferiori allo 0,2% annuo) e per la tassazione obbligatoria.
- Tassazione semplice: l’imposta di bollo dello 0,20% sull’importo investito viene prelevata automaticamente dalla piattaforma, senza oneri a carico dell’utente nel momento della dichiarazione dei redditi.
Al netto di questi vantaggi, è importante sottolineare che il rendimento finale sarà sempre inferiore al tasso lordo pubblicizzato, a causa proprio della tassazione sulle rendite finanziarie (attualmente al 26%) e del prelievo di bollo. Ciò significa che il rendimento effettivo per il risparmiatore comune può attestarsi intorno all’1,5-1,6% annuo netto, un livello decisamente più basso rispetto a quanto si potrebbe ottenere con strumenti di investimento più rischiosi, quali azioni o ETF, ma anche più sicuro e stabile nel tempo.
Il rischio di perdita del capitale è marginale ma non nullo, poiché si tratta comunque di un fondo comune monetario sottoposto alle oscillazioni di mercato, pur minime. Non si può parlare però di una garanzia statale come avviene per i conti deposito assicurati dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi fino a 100.000 euro per depositante per banca. Quindi, anche qui bisogna valutare la propria propensione al rischio e il grado di sicurezza desiderato per i propri risparmi.
Per chi è davvero consigliato il conto salvadanaio?
Le soluzioni di risparmio automatico digitale rappresentano una possibilità interessante per chi cerca soprattutto flessibilità, liquidità e semplicità di gestione. Sono adatte:
- a chi deve costituire un fondo di emergenza o risparmi di breve periodo, senza particolari velleità speculative;
- a coloro che stanno muovendo i primi passi nel mondo degli investimenti e desiderano evitare strumenti complessi o rischiosi;
- a chi vuole mettere da parte somme in modo quasi impercettibile, sfruttando l’arrotondamento delle spese;
- a chi apprezza la gestione completamente digitale e automatizzata, senza burocrazia e con un’interfaccia user-friendly.
Chi invece desidera rendimenti più elevati o intende investire somme importanti con un orizzonte temporale lungo, può valutare alternative più rischiose ma potenzialmente più redditizie, come ETF tematici o piani di accumulo su azioni e obbligazioni. In ogni caso, prima di sottoscrivere qualsiasi strumento finanziario, è fondamentale chiarire i propri obiettivi, il proprio profilo di rischio e la destinazione dei risparmi.
In sintesi, oggi come oggi aprire un conto salvadanaio digitale o un conto deposito offre sicurezza e praticità a fronte di un basso rendimento: si tratta di una scelta più orientata al risparmio che all’investimento vero e proprio, adatta in particolare a chi vuole proteggere la liquidità dall’erosione dell’inflazione senza esporsi a rischi sostanziali. Non è la soluzione ottimale per chi cerca la crescita importante del capitale, ma può rappresentare comunque un appoggio utile, soprattutto in fasi di incertezza dei mercati e di tassi in diminuzione.