Attenzione alle chiamate con prefisso +44: ecco cosa rischi se rispondi

Nel panorama attuale delle comunicazioni digitali, l’aumento delle chiamate provenienti da numeri con prefisso +44 ha destato molta preoccupazione tra gli utenti italiani. Questo prefisso identifica ufficialmente il Regno Unito, ma spesso viene sfruttato da truffatori che operano da qualsiasi parte del mondo, approfittando della difficoltà di tracciamento e della curiosità delle potenziali vittime. Le tipologie di raggiro associate a queste chiamate sono molteplici e i rischi per chi risponde possono riguardare sia il portafoglio, sia la propria sicurezza digitale.

Come funzionano le truffe con prefisso internazionale

Il metodo principale utilizzato da chi effettua queste chiamate fraudolente è la cosiddetta truffa Wangiri. Si tratta di un trucco in cui la vittima riceve uno “squillo” molto breve, sufficiente solo a far apparire la chiamata come persa sul display dello smartphone. L’obiettivo è semplice: indurre la curiosità e spingere la vittima a richiamare il numero internazionale. Nel momento in cui si effettua la richiamata, si rischia di incorrere in tariffe elevatissime per la chiamata internazionale o di attivare servizi a pagamento non richiesti.

Un’altra variante prevede l’invio di messaggi vocali automatici o SMS che invitano a contattare il numero su piattaforme come WhatsApp o Telegram, spesso promettendo offerte di lavoro fasulle, vincite inesistenti o facili guadagni. Dietro questi schema si nasconde il tentativo di farsi inviare dati personali o addirittura denaro attraverso le fasi successive della conversazione.

Rispondo o richiamo: quali rischi concreti corro?

Rispondere direttamente a una chiamata con prefisso +44 di per sé non comporta un rischio immediato di addebito; il vero pericolo nasce dalla richiamata del numero sconosciuto o dall’interazione successiva con la persona che vi ha contattato. In molti casi, i truffatori applicano tariffe a sovrapprezzo sulle chiamate in ingresso, soprattutto quando vengono deviati verso numeri speciali o premium gestiti da servizi compiacenti.

Oltre alle perdite economiche dirette, questi operatori possono tentare la cosiddetta “truffa del sì”: chiama la vittima con una scusa e la induce a rispondere “sì” a una domanda apparentemente innocua. La registrazione vocale può essere poi utilizzata per attivare servizi o acquisti non autorizzati. Soprattutto gli utenti meno esperti e gli anziani sono particolarmente esposti a queste tecniche.

Un rischio ancora maggiore è la raccolta fraudolenta di dati personali. Se si cade nella trappola e si forniscono dati sensibili come codice fiscale, estremi di documenti, informazioni bancarie o altri dati personali, si rischia il furto d’identità e potenzialmente danni ancora più gravi.

Come distinguere le chiamate sospette

È essenziale mantenere un atteggiamento critico davanti a tutte le chiamate internazionali non attese, soprattutto se non si hanno contatti nel paese indicato dal prefisso. Alcuni segnali d’allarme tipici sono:

  • Chiamata ricevuta da numero sconosciuto con prefisso internazionale (+44)
  • La chiamata termina immediatamente dopo il primo squillo (tecnica Wangiri)
  • Messaggi vocali automatici o SMS con invito a richiamare, cliccare su un link o contattare tramite altre piattaforme
  • Richieste sospette di dati personali o informazioni bancarie
  • Offerte di lavoro, premi a concorso mai richiesti, nuove amicizie o proposte sentimentali improvvise
  • Nella maggior parte dei casi, ignorare queste comunicazioni è la soluzione migliore. In caso di dubbio, effettuare una breve ricerca del numero online spesso permette di verificare la reputazione e identificare potenziali segnalazioni di truffe.

    Difendersi in modo efficace: regole e strumenti utili

    Adottare alcune semplici regole di comportamento può ridurre drasticamente i rischi di cadere vittima di queste truffe telefoniche:

  • Non rispondere a chiamate internazionali sconosciute, soprattutto se il prefisso non è collegato a vostri contatti personali o lavorativi
  • Non richiamare mai numeri internazionali che hanno lasciato uno “squillo” o una chiamata persa: se si trattava di qualcosa di importante, vi ricontatteranno via canali ufficiali
  • Non cliccare su link ricevuti via SMS, email o applicazioni di messaggistica, specialmente se provenienti da numeri sconosciuti. Questi collegamenti potrebbero portare a tentativi di phishing o installare malware sul vostro dispositivo
  • Non fornire mai dati personali o bancari per telefono, a meno che non siate assolutamente certi dell’identità dell’interlocutore e che il contatto sia stato richiesto da voi
  • Bloccare i numeri sospetti sul proprio smartphone, utilizzando le impostazioni di sistema o app dedicate alla sicurezza e al filtraggio delle chiamate
  • Segnalare numeri truffaldini alle autorità competenti o ai servizi di segnalazione di spam telefonico
  • I telefoni moderni permettono di bloccare chiamate indesiderate anche in modo automatico, sfruttando app integrate o servizi di terze parti progettati specificamente per segnalare e bloccare numeri sospetti.

    La tecnologia come alleato

    Dispositivi Android e iOS più aggiornati offrono strumenti come identificatore di chiamate e filtri anti-spam. Attivare queste funzioni riduce la probabilità di ricevere chiamate potenzialmente dannose. In alternativa, si possono installare app affidabili che incrociano i numeri sospetti con database internazionali di truffe telefoniche note. Questo permette sia la sicurezza preventiva sia la segnalazione rapida dei casi già avvenuti.

    Perché è importante la consapevolezza digitale

    Nell’era digitale, le truffe telefoniche con numeri internazionali stanno diventando sempre più sofisticate e mirate. Spesso sfruttano tecniche di ingegneria sociale, manipolando emozioni, urgenza e curiosità per ottenere l’azione desiderata. Non è solo questione di evitare costi telefonici indesiderati: la posta in gioco può essere il furto d’identità, la sottrazione di risparmi o l’accesso non autorizzato ai propri account personali e bancari.

    La soluzione più efficace è sviluppare una consapevolezza digitale diffusa e condividere le informazioni con amici e parenti, soprattutto con le persone più vulnerabili, come anziani o utenti meno esperti di nuove tecnologie.

    Gli enti di tutela dei consumatori, le forze dell’ordine e le principali compagnie telefoniche invitano costantemente alla prudenza, ricordando che nessun ente serio chiederà mai dati sensibili o pagamenti attraverso telefonate non verificate.

    In sintesi, la vigilanza attiva, la conoscenza delle principali tecniche di truffa e l’uso consapevole degli strumenti tecnologici rimangono le armi migliori per difendersi da queste minacce moderne, preservando la propria sicurezza economica e digitale.

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