Non buttare le vecchie 100 lire del 1968: ecco quanto valgono oggi sul mercato numismatico

Le vecchie 100 lire del 1968 continuano ad attirare la curiosità di appassionati e collezionisti, ma il loro valore effettivo sul mercato numismatico è spesso oggetto di fraintendimenti. Anche se queste monete rappresentano un affascinante pezzo di storia italiana, la loro quotazione attuale dipende da una serie di fattori, tra cui quantità di esemplari coniati, stato di conservazione e interesse del mercato.

Caratteristiche e diffusione della moneta del 1968

Le 100 lire del 1968 appartengono alla nota serie chiamata Minerva, coniata dalla Repubblica Italiana a partire dal 1955. Fu realizzata in acmonital, una lega d’acciaio inossidabile che garantiva una buona resistenza all’usura durante la circolazione. Il dritto raffigura la personificazione dell’Italia turrita, mentre il rovescio mostra la dea Minerva con ramoscello di olivo e nella mano destra una lancia, insieme al valore e l’anno di emissione.

Nel 1968 furono prodotte 34.200.000 monete di questa serie, secondo le statistiche numismatiche più autorevoli. Un numero così elevato ne ha limitato la rarità attuale e, di conseguenza, anche la richiesta da parte del mercato dei collezionisti numismatici .

Quanto può valere oggi una 100 lire del 1968?

Il valore attuale di questa moneta dipende principalmente da uno dei fattori più rilevanti in numismatica: lo stato di conservazione. Le monete sono valutate secondo un sistema standard che va da comuni esemplari circolati (“MB”, Molto Bello) a quelle in condizioni quasi perfette (“SPL”, Splendido) fino al massimo grado di conservazione, denominato Fior di Conio (FDC), ovvero monete mai circolate e prive di segni d’usura.

Secondo le quotazioni più aggiornate e affidabili , le 100 lire datate 1968 si collocano nel gruppo di emissioni largamente diffusamente prodotte nel periodo 1968-1989. Di conseguenza:

  • Una moneta del 1968 in condizioni circolate o mediamente conservate ha oggi un valore stimato tra 1 e 3 euro.
  • Solo esemplari particolarmente ben conservati, ovvero in Fior di Conio (FDC) e preferibilmente certificati, possono talvolta raggiungere quotazioni leggermente superiori, ma in ogni caso raramente superano i 3 euro .

Questo valore si mantiene inalterato anche nelle principali guide numismatiche internazionali, che confermano l’assenza di rarità particolare per l’annata 1968 .

Cosa influenza davvero il valore delle vecchie lire

Sfatiamo un luogo comune: non è l’antichità della moneta a determinarne il valore, ma piuttosto la rarità, la domanda sul mercato e soprattutto la conservazione originale dell’esemplare . In altre parole, una 100 lire del 1968 non è automaticamente “preziosa” per il solo fatto di essere datata; conta il numero effettivo di pezzi sopravvissuti in condizioni ottimali e l’interesse che suscita tra i collezionisti.

I criteri principali per la valutazione sono:

  • Rarità: dipende dalla tiratura e da quanti esemplari ancora esistono in ottimo stato.
  • Stato di conservazione: più la moneta appare integra e priva di segni d’usura, maggiore sarà la sua quotazione.
  • Domanda collezionistica: alcuni periodi storici o annate specifiche diventano improvvisamente più ricercate, ma non è il caso del 1968.

Ad esempio, le emissioni più ricercate delle 100 lire sono quelle dei primi anni (1955-1961), dove pezzi FDC possono superare anche i 600€; per il 1955 si arriva fino ai 1000€ se in condizioni perfette . Persino quelle dal 1964 al 1967 possono superare i 50€, ma dal 1968 in poi la produzione fu così elevata che il valore rimane simbolico.

Consigli pratici e curiosità

Chi trova in casa o eredita delle vecchie 100 lire del 1968 dovrebbe comunque conservarle con attenzione, soprattutto se si tratta di lotti non circolati o in stato superiore alla media. È importante sapere che eventuali errori di conio particolarmente evidenti possono aumentare leggermente l’interesse dei collezionisti, anche se per questa annata non sono finora documentati casi di errori con valori eccezionali.

Inoltre, alcune monete italiane – tra cui altre annate delle 100 lire Minerva – sono diventate pezzi rari all’interno di collezioni tematiche dedicate alla storia della lira italiana e possono rappresentare un elemento didattico interessante.

Per riassumere, possedere una 100 lire del 1968, salvo casi eccezionali, rappresenta più un ricordo di valore affettivo o storico che un vero investimento economico. Prima di venderla o acquistarla, è comunque consigliabile consultare il parere di un esperto numismatico e valutare lo stato reale di conservazione. In questo modo si potrà attribuire alla moneta il giusto valore sul mercato collezionistico, evitando illusioni e informazioni errate.

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