Quando si vuole capire quale sia il miglior fondo di accumulo secondo gli esperti, è necessario distinguere con attenzione tra strumenti, piattaforme d’investimento e strategie. In Italia e in Europa, il termine “fondo di accumulo” è comunemente associato ai piani di accumulo capitale (PAC), ossia modalità d’investimento sistematico e graduale sui mercati finanziari, prevalentemente tramite fondi comuni o ETF. Negli ultimi anni, l’approccio più raccomandato da analisti indipendenti e consulenti finanziari è la combinazione di PAC con ETF a basso costo, per massimizzare il rendimento e ridurre l’esposizione al rischio.
Perché il PAC in ETF è considerato la scelta d’elezione
Secondo un ampio consenso tra gli esperti, il PAC in ETF viene considerato oggi la modalità migliore per l’accrescimento del capitale nel medio-lungo periodo. L’ETF (Exchange-Traded Fund) permette infatti di investire in modo altamente diversificato, trasparente e, soprattutto, con costi di gestione minima. Questa categoria di fondi passivi replica l’andamento di un indice di mercato, senza la necessità dell’intervento diretto di un gestore professionale, eliminando quindi commissioni elevate tipiche dei fondi attivi.
Il grande vantaggio di questa scelta risiede nella storica inefficienza della gestione attiva: numerosi studi mostrano infatti che pochissimi gestori riescono a battere costantemente il mercato nel lungo periodo, mentre gli ETF consentono rendimenti in linea con i principali indici con spese sensibilmente inferiori. Un altro aspetto strategico è la liquidità: gli ETF sono facilmente scambiabili e offrono una maggior possibilità di ribilanciamento nel tempo rispetto ai fondi tradizionali.
Tra gli ETF più raccomandati dagli analisti per investimenti a lungo termine spiccano quelli collegati a indici come MSCI World, S&P500 e Vanguard LifeStrategy. Ad esempio, per il 2025 gli ETF con miglior rendimento storico risultano essere strumenti come lo iShares Core MSCI World UCITS ETF, il Vanguard LifeStrategy 60% Equity UCITS ETF e prodotti focalizzati su indici americani o globali ESG .
Le migliori piattaforme per piani di accumulo secondo i comparatori nel 2025
Diversi siti specializzati e comparatori online classificano annualmente le piattaforme, cioè intermediari (banche, broker online, servizi di consulenza automatizzata) attraverso cui è possibile attivare un PAC su fondi ed ETF in modo semplice e a costi competitivi. Per il 2025, i nomi che ricorrono con maggiore frequenza nelle posizioni di testa sono:
- Scalable Capital: apprezzata per costi nulli o molto bassi, è una delle piattaforme più gettonate per chi inizia con capitali ridotti (anche 1€). Offre un’ampia selezione di ETF, facilità d’uso e flessibilità nei versamenti. Rendimenti storici degli ETF proposti, come SWDA, oltre il 10% annuo negli ultimi anni .
- Fineco Replay: consigliato per chi desidera un’interfaccia solida, assistenza reale e il vantaggio di avere il sostituto d’imposta integrato, così da non doversi occupare direttamente della dichiarazione fiscale. Investimento minimo contenuto, ampia gamma ETF e fondi disponibili .
- Moneyfarm: tra i robo-advisor più noti in Italia, offre consulenza personalizzata ma richiede una soglia di ingresso più elevata (generalmente 5000€). Indicato per chi cerca un servizio più strutturato e la delega dell’intera gestione .
- Trade Republic, Tinaba, Degiro e Scalable Capital sono altri nomi etichettati come solidi per l’efficienza della piattaforma, capacità di diversificazione e bassi costi di accesso, soprattutto indirizzati a chi vuole un PAC completamente “fai da te” senza mediazione bancaria .
Va sottolineato che la piattaforma migliore dipenderà anche da aspetti personali: livello di autonomia, esigenza o meno di assistenza, capitali di partenza e preferenze in materia fiscale.
Fondi comuni tradizionali e fondi monetari: minor convenienza e alternative possibili
Accanto ai PAC in ETF, il mercato propone anche fondi comuni gestiti e fondi monetari, ancora scelti da alcune categorie di investitori. Tuttavia, secondo la maggior parte delle analisi indipendenti, questi strumenti presentano costi di gestione più elevati che nel lungo periodo possono erodere il potenziale rendimento, soprattutto a fronte di performance spesso allineate o inferiori a quelle degli indici sottostanti .
I fondi monetari hanno tuttavia ritrovato una certa popolarità nel 2024-2025 grazie alla risalita dei tassi d’interesse; in questa categoria si distinguono prodotti di grandi gestori internazionali come BlackRock Institutional Cash Series Sterling Ultra Short Bond Fund, UBS Select Money Market Fund e Goldman Sachs Sterling Government Liquid Reserves Fund, scelti soprattutto da chi predilige alta liquidità e maggiore controllo sui rischi .
Classifica dei fondi indicizzati raccomandati
- Vanguard LifeStrategy 60% Equity UCITS ETF: ben bilanciato, apprezzato per la diversificazione globale e la gestione passiva a basso costo .
- Amundi Index Solutions – Amundi S&P 500 ESG Index: orientato al mercato USA con attenzione all’etica e alla sostenibilità .
- iShares US Index Fund (IE) Flexible Acc USD: ampia esposizione al mercato statunitense, fondamentale per catturare le migliori opportunità di crescita .
- Fidelity MSCI Japan Index Fund: indicato per chi cerca diversificazione geografica e accesso al mercato giapponese, che continua a mostrare buoni segnali di crescita .
Fattori da considerare nella scelta del fondo o del PAC migliore
- Costo totale annuo (TER): i prodotti migliori hanno costi annui molto contenuti, spesso inferiori allo 0,2-0,3% nei principali ETF.
- Solidità dell’emittente o della piattaforma: prediligere operatori affidabili e autorizzati dai principali organismi di vigilanza.
- Accessibilità di importo iniziale e flessibilità nei versamenti: molti PAC consentono oggi di partire con importi mensili anche molto bassi, da 1€ in su.
- Regime fiscale: la presenza, su alcune piattaforme, del meccanismo di “sostituto d’imposta” semplifica la gestione fiscale per gli investitori meno esperti.
- Trasparenza e liquidità dei prodotti: fondamentale la possibilità di monitorare costantemente l’andamento del portafoglio e la rapidità di smobilizzo delle somme investite.
Va inoltre ricordato che la composizione del portafoglio deve riflettere il profilo di rischio e l’orizzonte temporale dell’investitore: un PAC su ETF azionari globali è indicato per chi ha una prospettiva di 7-10 anni e una maggiore tolleranza alle fluttuazioni; prodotti più conservativi, come i fondi monetari, possono essere usati per traguardi a breve termine ma offrono storicamente rendimenti inferiori all’inflazione.
Tendenze e consigli finali degli esperti
L’attuale scenario dei mercati finanziari vede un crescente spostamento degli investitori verso strumenti passivi e soluzioni digitali. Il PAC in ETF rimane la soluzione preferenziale per la maggior parte degli esperti, grazie a una combinazione di diversificazione, costi bassi e rendimento atteso competitivo. Le piattaforme più innovative come Scalable Capital, Fineco, Moneyfarm e Trade Republic stanno contribuendo ad abbassare ulteriormente la soglia di accesso alla cultura finanziaria e rendere più consapevoli le nuove generazioni di risparmiatori.
Non esiste un unico prodotto universalmente valido: ogni investitore deve valutare attentamente le proprie esigenze, il profilo di rischio e l’orizzonte temporale. Tuttavia, secondo le analisi aggregate, i PAC su ETF globali a basso costo, impostati tramite piattaforme efficienti e sicure, rappresentano oggi la miglior soluzione per la maggior parte del pubblico retail. Per chi cerca la massima protezione e liquidità immediata in tempi di incertezza, la selezione di fondi monetari rimane comunque una valida alternativa, pur senza aspettative di alta crescita reale nel lungo periodo.