Molte persone si avvicinano a un piano di risparmio spinte dal desiderio di costruire una sicurezza finanziaria o accumulare risorse per progetti futuri, come l’acquisto di una casa, la pensione o l’educazione dei figli. Tuttavia, uno degli errori più diffusi e sottovalutati nella sottoscrizione di tali strumenti riguarda l’assenza di un vero piano finanziario personalizzato. Questa mancanza porta spesso a perdere denaro, a vedere i rendimenti erosi dall’inflazione o dai costi e a non raggiungere gli obiettivi prefissati.
L’importanza di una strategia finanziaria su misura
Spesso si pensa che mettere da parte denaro sia sufficiente per assicurarsi un futuro sereno, ma senza una strategia chiara il rischio è di vagare “senza bussola” nel mare delle offerte finanziarie. Chi sottoscrive un piano di risparmio senza sapere esattamente perché sta investendo, in quale orizzonte temporale e con quale livello di rischio accettabile, si espone automaticamente a scelte inadeguate. Questo errore, che consiste nel mancato allineamento tra piano e obiettivi personali, porta a investire troppo in prodotti eccessivamente prudenti — che non permettono la crescita del patrimonio —, oppure, al contrario, a prendersi rischi non sostenibili rispetto alle proprie reali esigenze e tolleranza alle perdite.
Secondo consulenti indipendenti, chi non costruisce un piano finanziario personalizzato rischia di:
- Non definire chiaramente gli obiettivi, rendendo più difficile il monitoraggio dei risultati.
- Compromettere i rendimenti, specialmente quando il risparmio viene allocato in strumenti non coerenti con il proprio profilo.
- Avere difficoltà a gestire imprevisti, poiché potrebbe mancare una riserva di liquidità o una copertura assicurativa adeguata.
Perciò, la prima regola per evitare di perdere soldi è quella di affidarsi a un consulente finanziario davvero competente che aiuti a stilare un vero piano, fornendo risposte concrete su tempistiche, obiettivi, livello di rischio e strategie di investimento funzionali alle proprie necessità personali e familiari.
Diversificazione e rischio: due verità troppo spesso ignorate
Un altro errore gravissimo è la mancanza di diversificazione. Molti investitori tendono a concentrare tutte le risorse in un solo tipo di strumento, magari lasciando tutto il capitale liquido in conto corrente oppure acquistando un unico fondo o polizza. In entrambi i casi si corre il pericolo di:
- Esporsi al rischio specifico di un singolo mercato o settore.
- Non proteggersi dall’erosione del potere d’acquisto causata dall’inflazione.
- Subire forti oscillazioni che potrebbero portare a perdite consistenti — finanziarie ma anche psicologiche, inducendo a vendere nei momenti peggiori.
Una corretta diversificazione, cioè il frazionamento del capitale su strumenti diversi (azionario, obbligazionario, liquidità, immobiliari, strumenti alternativi), consente di:
- Ridurre il rischio complessivo del portafoglio.
- Aumentare le probabilità di rendimento nel medio-lungo periodo.
- Limitare l’impatto negativo dei “cigni neri”, ossia degli imprevisti di mercato.
Trascurare la diversificazione è spesso fatale, specialmente nei piani di risparmio strutturati che non tengono conto della situazione personale dell’investitore, ma solo di parametri di mercato generici.
L’incidenza nascosta di costi e commissioni
Quando si sottoscrive un piano di risparmio, un errore ricorrente è quello di non leggere attentamente i fogli informativi e di concentrarsi soltanto sul rendimento atteso. In realtà, quasi sempre, i costi di gestione e le commissioni annuali sono l’elemento che determina il successo — o il fallimento — di un piano.
Molti prodotti finanziari, soprattutto polizze a capitale garantito o fondi ad alta protezione, vengono presentati come strumenti sicuri ma, in realtà, sono costruiti in modo da trasferire gran parte del rendimento dall’investitore a chi li gestisce, spesso banche o società di assicurazione. In molte situazioni, i costi superano il rendimento lordo generato, lasciando il risparmiatore con un guadagno reale prossimo allo zero o, peggio, con una perdita se si considera l’effetto inflattivo.
Inoltre, le commissioni di ingresso e uscita, quelle di performance e le spese amministrative riducono ogni anno il capitale investito. Ecco perché, prima di sottoscrivere un piano, è fondamentale valutare:
- Tutte le voci di costo, anche quelle indirette.
- La trasparenza del prospetto informativo e la possibilità di confrontare alternative più efficienti.
- L’incidenza sul rendimento netto a lungo termine: anche una differenza apparente minima nei costi annui, sul lungo periodo può significare migliaia di euro di perdita.
La gestione emotiva e le trappole psicologiche
Un errore diffuso riguarda la gestione emotiva degli investimenti. Spinti dalla paura delle perdite o dall’avidità nei periodi di euforia di mercato, molti cedono alla tentazione di modificare il piano di risparmio originario senza una vera giustificazione razionale. Questo comportamento porta a:
- Vendere nei momenti di crisi, cristallizzando le perdite e impedendo il recupero futuro.
- Comprare sull’onda dell’ottimismo, spesso a prezzi elevati che riducono il potenziale di guadagno.
- Modificare continuamente la ripartizione degli investimenti, pagando più costi di transazione e perdendo i vantaggi della capitalizzazione composta sui rendimenti.
Strumenti apparentemente sicuri: capitali garantiti e rendimenti minimi
Si diffonde sempre di più la tendenza a sottoscrivere strumenti a capitale garantito o con la promessa di un rendimento minimo, pensando di mettere al riparo i risparmi da qualunque rischio. Tuttavia, queste soluzioni spesso mascherano costi elevatissimi e rendimenti reali pari o inferiori all’inflazione: tutto quello che potrebbe essere guadagnato viene, di fatto, assorbito dai costi di gestione e dalla struttura stessa del prodotto finanziario.
Il risultato? Il risparmiatore vede crescere il saldo del piano solo nominalmente, ma nel tempo si impoverisce in termini reali, perdendo potere d’acquisto e vanificando ogni sforzo.
Conclusione: evitare errori per non perdere denaro
L’errore che quasi tutti commettono quando sottoscrivono un piano di risparmio è quindi principalmente la mancanza di consapevolezza e di pianificazione. Solo un approccio attento, basato su una solida strategia personalizzata, una sana diversificazione degli investimenti e un’attenta valutazione dei costi può permettere di proteggere e far crescere il proprio patrimonio nel tempo, riducendo al minimo la perdita di soldi e l’inefficacia del risparmio.