Bonus donne separate 2025: ecco chi può richiederlo e come ottenerlo subito

Nel 2025 sono stati introdotti diversi incentivi e misure a sostegno di categorie fragili, tra cui le donne in condizioni di separazione o disagio economico. Spesso si fa confusione tra bonus per l’assunzione di donne svantaggiate e le misure destinate a genitori separati o divorziati, ma è importante distinguere tra queste due forme di aiuto. Di seguito vengono analizzate in dettaglio le modalità di accesso, i requisiti e le procedure per ottenere i contributi previsti per donne separate e altri bonus rilevanti per il 2025.

Bonus per genitori separati, divorziati e non conviventi: requisiti e modalità

Una tra le principali misure rivolte specificamente a soggetti separati o divorziati è stata il bonus genitori separati. Questa agevolazione, prevista per coloro che si trovavano in uno stato di bisogno economico e con figli a carico, era orientata a garantire la continuità dell’assegno di mantenimento nei casi in cui l’altro genitore non fosse riuscito a versarlo a causa di emergenze straordinarie, quali la perdita del lavoro o una significativa riduzione del reddito dovuta alla pandemia o ad altri eventi eccezionali.

La domanda doveva essere presentata all’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) attraverso il portale ufficiale, autenticandosi nella sezione “Contributo per genitori separati o divorziati per garantire la continuità dell’erogazione dell’assegno di mantenimento”. Ogni istanza veniva poi inoltrata al Dipartimento per le politiche della famiglia, che si occupava della verifica istruttoria dei requisiti. Il contributo ammontava fino a un massimo di 800 euro mensili e poteva essere erogato per una durata massima di 12 mensilità, compatibilmente con le risorse stanziate dal fondo dedicato, che però per il 2024 ammontava a soli 10 milioni di euro .

Requisiti principali per il bonus genitori separati:

  • Essere separati, divorziati o non conviventi legalmente.
  • Trovarsi in uno stato di bisogno economico comprovato (ad esempio perdita del lavoro o diminuzione notevole del reddito).
  • Essere beneficiari dell’assegno di mantenimento per i figli minori.
  • Non aver percepito, in tutto o in parte, l’assegno di mantenimento da parte del genitore obbligato.

È fondamentale ricordare che il bando 2024 si è chiuso il 2 aprile dello stesso anno, e al momento non risultano nuovi bandi attivi per il 2025 con caratteristiche analoghe. Eventuali sviluppi normativi o rifinanziamenti dovrebbero essere monitorati direttamente sui canali INPS per aggiornamenti ufficiali .

Bonus donne 2025: esonero contributivo per l’assunzione

Un’altra misura rilevante per il 2025 è rappresentata dal cosiddetto Bonus donne. Questa iniziativa non è una prestazione diretta alle lavoratrici, ma un incentivo per le aziende che assumono donne in condizioni di particolare svantaggio. L’obiettivo principale è aumentare il tasso di occupazione femminile soprattutto tra coloro che fanno fatica a reinserirsi nel mondo del lavoro, tra cui anche molte donne separate.

Il bonus si traduce in uno sgravio del 100% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con un tetto massimo di 650 euro al mese per ciascuna lavoratrice assunta con contratto a tempo indeterminato . Sono esclusi i contratti di apprendistato, i rapporti domestici, il lavoro occasionale e i contratti a chiamata.

Chi può essere assunto con il bonus donne 2025

  • Donne prive di lavoro regolarmente retribuito da almeno 24 mesi (senza limiti di residenza).
  • Donne prive di lavoro regolarmente retribuito da almeno 6 mesi, se residenti nelle Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria, Sardegna).
  • Donne disoccupate da almeno 6 mesi impiegate in settori caratterizzati da forte disparità tra uomini e donne, individuati da apposito decreto ministeriale (elenco aggiornabile annualmente).

Questo bonus può derivare utile a molte donne separate che rientrano in queste categorie, soprattutto se hanno perso il lavoro dopo la separazione o si trovano in regioni economicamente svantaggiate .

Procedura per ottenere i bonus: come fare domanda

Le modalità di accesso variano in base alla tipologia di bonus:

  • Per il bonus genitori separati: la domanda deve essere compilata e trasmessa digitalmente all’INPS nella sezione apposita del portale. Serve lo SPID o un’identità digitale compatibile e la documentazione che attesti il mancato pagamento dell’assegno di mantenimento e le condizioni di difficoltà economica. L’INPS, dopo le verifiche, procede all’erogazione fino a esaurimento fondi .
  • Per il bonus donne 2025: la domanda è di esclusiva competenza del datore di lavoro che, quando assume una donna con i requisiti previsti, inoltra la richiesta di sgravio contributivo all’INPS secondo le modalità indicate nelle circolari annuali . Non è dunque la singola lavoratrice a presentare istanza, ma è utile segnalare alle potenziali aziende la propria situazione di svantaggio (disoccupazione prolungata, residenza nelle regioni interessate o lavoro in settori a disparità di genere).

Altri incentivi rilevanti e considerazioni finali

Nel contesto delle misure 2025 esistono ulteriori bonus a favore delle donne, tra cui agevolazioni fiscali e contributive per madri lavoratrici (Bonus Mamme 2025). Questa misura, ad esempio, è destinata a lavoratrici dipendenti e autonome con almeno due figli (il più piccolo fino a 10 anni) e redditi fino a 40.000 euro annui, ma non è legata direttamente allo status di separazione .

Per quanto riguarda le donne separate, non esiste attualmente un contributo “bonus donne separate” richiedibile direttamente da chi si trova in questa situazione. I principali sostegni disponibili sono collegati alla situazione di bisogno (come dimostrato dal bonus genitori separati) o alla ricollocazione lavorativa (come nel caso del bonus donne per l’assunzione). Altri strumenti utili riguardano il sostegno abitativo, il reddito di cittadinanza nelle forme riviste, e l’accesso facilitato a servizi sociali, ma queste misure sono regolate da bandi locali o specifici provvedimenti con scadenze e modalità da verificare periodicamente presso i servizi sociali comunali o il sito dell’INPS.

In conclusione, per chi si trova in una situazione di separazione oppure di disagio economico dopo una separazione, è fondamentale mantenersi aggiornate sulle novità legislative e monitorare i portali istituzionali, rivolgendosi a patronati e CAF per la compilazione delle domande e l’eventuale assistenza nell’ottenimento dei benefici spettanti, laddove effettivamente previsti. Per maggiori informazioni sulle tematiche di contribuzione o sulle normative di previdenza sociale, si consiglia di consultare i servizi dedicati delle amministrazioni pubbliche.

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