Assegno unico 2025: ecco quando spetta ancora ai figli maggiorenni che lavorano

L’Assegno Unico 2025 rappresenta una delle principali misure di sostegno economico per le famiglie con figli a carico, riconosciuto sia per i minorenni che per i figli maggiorenni entro i 21 anni. La sua erogazione segue criteri precisi, soprattutto quando si tratta di ragazzi che hanno compiuto la maggiore età e scelgono di intraprendere percorsi lavorativi o formativi. Il sostegno, universale e modulato in base all’ISEE, risponde ai cambiamenti sociali e lavorativi e si conferma fondamentale anche per i figli che pur lavorando rimangono a carico della famiglia.

Quando spetta l’Assegno Unico ai figli maggiorenni che lavorano

L’Assegno Unico continua a spettare ai figli maggiorenni fino al compimento dei 21 anni, ma solo se ricorrono determinati requisiti. Nel 2025 possono beneficiare della misura i giovani che:

  • Frequentano corsi scolastici o universitari;
  • Svolgono tirocini curriculari o extra-curriculari con reddito annuo inferiore a 8.000 euro;
  • Sono iscritti ai Centri per l’Impiego oppure svolgono servizio civile universale;
  • Sono affetti da disabilità, senza limiti di età.

Il diritto al beneficio non decade se il ragazzo lavora, a patto che il suo reddito annuale non superi la soglia indicata. Questo parametro consente di tutelare i giovani impegnati in lavori precari, part-time, tirocini, oppure in una fase di transizione fra studio e lavoro, garantendo una minima entrata destinata alle famiglie delle fasce economiche più deboli.L’ISEE continua a essere il parametro di riferimento per il calcolo degli importi.

Importi aggiornati e maggiorazioni previste per il 2025

La quota mensile base per ciascun figlio maggiorenne tra i 18 e 20 anni varia in funzione dell’ISEE familiare. Nel dettaglio:

  • Con ISEE fino a 17.227,33 euro: 97,70 euro al mese per figlio;
  • Con ISEE superiore fino a 45.939,56 euro: importo che decresce progressivamente fino a 28,70 euro;
  • Con ISEE superiore o assente: 28,70 euro.

Alle somme base si possono aggiungere maggiorazioni legate a condizioni specifiche:

  • Famiglie con almeno tre figli e ISEE fino a 45.939,56 euro: la maggiorazione si applica ai bambini tra uno e tre anni;
  • Famiglie con almeno quattro figli: aumento fisso di 150 euro al mese;
  • Maggiorazioni per figli disabili fino a 21 anni: l’importo cresce a seconda del grado di disabilità;
  • Maggiorazione transitoria per i primi due mesi del 2025 per nuclei familiari con ISEE fino a 25.000 euro che percepivano l’ANF nel 2021.

Tutti gli importi aggiornati saranno erogati a partire da febbraio 2025, con eventuali arretrati di gennaio da liquidare a marzo 2025.

Requisiti di spettanza per figli maggiorenni lavoratori

Dal punto di vista normativo, i figli maggiorenni tra i 18 e 21 anni hanno diritto all’Assegno Unico se soddisfano una delle seguenti condizioni:

  • Frequentano regolarmente corsi di scuola o università (pubbliche o private);
  • Partecipano a tirocini e attività lavorative con guadagno annuale fino a 8.000 euro;
  • Sono iscritti ad organismi quali Centri per l’Impiego o servizi civili;
  • Presentano una situazione di disabilità, a prescindere dall’età.

La misura, dunque, non è riservata solo ai figli che studiano: anche chi svolge un lavoro può continuare a far parte del nucleo familiare beneficiario, purché non superi la soglia di reddito prevista. È importante precisare che il tipo di contratto di lavoro non influisce sulla spettanza, quanto piuttosto il reddito derivante, che deve restare sotto il tetto degli 8.000 euro annui stabiliti.

Un’altra caratteristica della prestazione nel 2025 è che la domanda può essere presentata direttamente dal figlio maggiorenne, una volta compiuti i 18 anni, chiedendo la quota spettante.Il collegamento tra i requisiti lavorativi e il diritto all’assegno è indicato sia nella guida della ISEE sia nei regolamenti specifici INPS, che confermano la validità del sostegno anche per giovani impegnati in attività lavorative o formative con reddito limitato.

Conferme e novità normative per il 2025

Il quadro normativo dell’Assegno Unico per il 2025 ribadisce la natura universale della misura, svincolata dalla tipologia del lavoro dei genitori e aperta a tutte le famiglie con figli a carico.La disposizione vale per lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati, disoccupati.Il beneficio è subordinato, però, a precise condizioni sul reddito e sulla situazione formativa o di inserimento lavorativo del figlio. Gli importi sono progressivi e legati all’ISEE, con possibilità di maggiorazioni per situazioni familiari complesse (ad esempio, famiglie numerose o con figli disabili).

Per quanto riguarda la procedura, la domanda continua a essere annuale e copre le mensilità da marzo a febbraio dell’anno successivo. Se il figlio maggiorenne decide di richiedere la quota direttamente, può presentare domanda autonoma a partire dai 18 anni.Tra i requisiti generali, restano essenziali la residenza stabile in Italia, il versamento delle imposte nel Paese, e l’avvenuta residenza in Italia per almeno due anni, anche non continuativi.

Ulteriori informazioni e casistiche particolari

Va evidenziato che:

  • Figli maggiorenni che terminano gli studi e iniziano a lavorare possono ricevere l’assegno fino a quando il reddito annuale rimane entro la soglia stabilita;
  • Figli che superano i 21 anni perdono il diritto all’assegno, salvo che siano disabili;
  • Figli disabili ricevono il beneficio anche oltre i 21 anni, senza limiti di età.

La legge prevede la possibilità di integrare il sostegno con altre misure specifiche per la famiglia, oppure con agevolazioni dedicate ai percorsi di inserimento lavorativo e formativo dei giovani. Le erogazioni seguono sempre le regole fissate per l’ISEE e la situazione dichiarata dal nucleo familiare in fase di domanda.

In conclusione, l’Assegno Unico 2025 si conferma una garanzia di tutela sociale per le famiglie con figli maggiorenni che lavorano, assicurando continuità nel sostegno economico e favorendo l’autonomia dei giovani nella delicata fase di transizione tra studio e lavoro, con procedure semplificate e parametri chiari. Per approfondire il funzionamento dell’Assegno Unico Universale o del sistema ISEE, è possibile trovare ulteriori dettagli tramite le fonti ufficiali e gli enti di assistenza sociale.

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