Scopri il legame tra alimentazione e rischio di metastasi: quali cibi potrebbero influire sulla salute e perché

Negli ultimi anni, numerose ricerche scientifiche hanno sottolineato il profondo legame tra alimentazione e il rischio di sviluppo e progressione delle metastasi tumorali. La dieta, ricca o povera di determinati nutrienti, non solo può influenzare l’insorgenza di diversi tumori, ma gioca un ruolo essenziale anche nella loro evoluzione, compresa la capacità delle cellule tumorali di diffondersi a distanza, ovvero di formare metastasi.

Impatto dei principali gruppi alimentari sul rischio di metastasi

L’alimentazione ricca di fibre, frutta e verdura si associa a una minore incidenza di tumori e, secondo alcuni studi, potrebbe avere un effetto protettivo anche rispetto alla progressione metastatica. Gli alimenti di origine vegetale contengono antiossidanti, fitocomposti e vitamine capaci di contrastare lo stress ossidativo e i danni al DNA, due processi che possono facilitare la trasformazione cellulare maligna e la diffusione delle cellule tumorali.

Al contrario, un regime alimentare ricco di carne rossa e carni lavorate, come insaccati, salumi, wurstel e salsicce, comporta un aumento del rischio tumorale, in particolare per quanto riguarda il colon-retto, lo stomaco e altri organi. Questi alimenti contengono composti come il ferro-eme e le nitrosammine, derivanti dai processi di conservazione e dalla digestione, che hanno un’attività mutagena e cancerogena dimostrata. A livello molecolare, il consumo frequente di questi cibi favorisce la mutazione e la proliferazione delle cellule, meccanismo alla base non solo della formazione del tumore primario, ma anche dello sviluppo di metastasi.

Per quanto riguarda i grassi saturi e gli alimenti ad alto contenuto di zuccheri, diversi studi suggeriscono che una dieta eccessivamente ricca di questi componenti può alterare il metabolismo delle cellule, compromettendo il corretto funzionamento dell’intestino, favorendo infiammazione e alterando la regolazione dell’energia e dell’omeostasi. Questi cambiamenti possono aumentare il rischio di obesità, una condizione che di per sé rappresenta un potente fattore di rischio per diversi tumori e complicazioni metastatiche.

Cibi protettivi e potenzialmente nocivi: evidenze scientifiche

La comunità scientifica concorda sulla necessità di promuovere un’alimentazione incentrata su cereali integrali, legumi, pesce e verdure di stagione. Tali cibi, oltre a fornire nutrienti preziosi, aiutano a modulare l’infiammazione sistemica e a preservare l’integrità del microbiota intestinale, che si sta rivelando sempre più importante nel modulare il rischio di trasformazione maligna e di metastasi. La dieta mediterranea, per esempio, è associata a una riduzione significativa dell’incidenza delle neoplasie e risulta protettiva anche nella fase di progressione tumorale, grazie all’equilibrio tra grassi insaturi, fibre e micronutrienti.

Sul versante opposto, i cibi processati e ad elevato contenuto energetico, soprattutto quelli che combinano grassi saturi e zuccheri raffinati, possono alterare il metabolismo cellulare e contribuire a fenomeni di insulino-resistenza, infiammazione cronica e dismetabolismo. Tali condizioni creano un microambiente favorevole alla sopravvivenza e alla diffusione delle cellule tumorali.

Modalità di cottura e associazioni alimentari: effetti sulla salute

Non vanno trascurati anche il tipo di cottura e le combinazioni alimentari. Le carni cotte alla brace o grigliate a temperature molto alte producono sostanze come idrocarburi policiclici aromatici e amine eterocicliche, che possiedono spiccate proprietà cancerogene. Studi recenti confermano che l’abuso di bevande molto calde può aumentare il rischio di tumori dell’esofago, suggerendo l’importanza anche della temperatura dei cibi ingeriti.

Per limitare il potenziale dannoso di alcuni alimenti, è stato dimostrato che l’assunzione concomitante di verdure fresche – ricche di vitamina C, clorofilla e sali di calcio – può ridurre gli effetti negativi dei composti cancerogeni, come quelli derivanti dal ferro-eme e dalle nitrosammine. È quindi consigliabile associare sempre proteine animali a porzioni abbondanti di verdure crude o poco cotte, in particolare quelle a foglia verde.

Il ruolo del metabolismo, dell’intestino e del microbiota nella metastasi

L’intestino svolge un ruolo centrale nella regolazione energetica, nell’assorbimento dei nutrienti e nella difesa immunitaria. Un disequilibrio nella dieta, con eccessi di grassi e zuccheri, può alterare il funzionamento delle cellule staminali intestinali, predisponendo all’obesità, al diabete e ai tumori. L’infiammazione cronica generata da cattive abitudini alimentari facilita la selezione e la sopravvivenza delle cellule tumorali più aggressive, capaci di superare le barriere locali e propagarsi a distanza.

Un altro aspetto emergente nella ricerca oncologica riguarda il microbiota intestinale. Gli alimenti ricchi di fibre e polifenoli, come legumi, cereali integrali, frutta e verdura, contribuiscono a modellare una composizione del microbiota favorevole, capace di produrre metaboliti protettivi e di ridurre l’infiammazione sistemica. Al contrario, una dieta povera di fibre e ricca di grassi promuove la disbiosi intestinale, una condizione che può aumentare la permeabilità intestinale e facilitare la disseminazione di cellule tumorali nel corpo.

  • Dieta povera di fibre e vegetali: favorisce infiammazione e disbiosi intestinale, aumentando il rischio di diffusione metastatica.
  • Dieta ricca di carni processate: incrementa la produzione di composti mutageni e cancerogeni, favorendo la capacità metastatica delle cellule maligne.
  • Carboidrati raffinati e zuccheri semplici: contribuiscono a picchi glicemici e insulinemia elevata, fattori collegati a una maggiore aggressività tumorale.
  • Consumo moderato di proteine magre, pesce, legumi: assicura introduzione di nutrienti essenziali senza eccesso di agenti pro-infiammatori.

La prevenzione nutrizionale delle metastasi non può prescindere dal controllo del peso corporeo e dall’attività fisica regolare, dal momento che sovrappeso e obesità sono riconosciuti fattori di rischio sia per l’insorgenza dei tumori sia per la loro evoluzione e capacità di metastatizzare.

In conclusione, le migliori strategie alimentari per ridurre il rischio metastatico si basano su una drastica riduzione del consumo di carni processate, alimenti ad alto indice glicemico e grassi saturi, privilegiando una ricca presenza di fibre, vitamine, sostanze antiossidanti e grassi insaturi di origine vegetale. Contestualmente, attenzione va prestata alle modalità di cottura e all’associazione degli alimenti nel piatto per favorire la protezione del DNA cellulare e la salute del microbiota intestinale, elementi chiave nella prevenzione della progressione tumorale.

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