Attenzione a mangiare i legumi in questi casi: ecco quando possono farti male

I legumi costituiscono una risorsa fondamentale nella nutrizione umana, noti per il loro apporto di proteine vegetali, fibre, minerali e vitamine. Tuttavia, ci sono situazioni in cui il consumo di legumi può comportare rischi per la salute o essere controindicato. In alcune condizioni patologiche, allergie specifiche o disturbi digestivi, è necessario prestare particolare attenzione o limitarne l’assunzione per evitare effetti avversi.

Condizioni in cui i legumi possono essere dannosi

Alcune patologie e situazioni cliniche richiedono molta cautela nel consumo di legumi.

  • Allergie: È documentato che alcuni individui possono sviluppare allergie verso certi legumi, in particolare la soia. L’allergia può manifestarsi con orticaria, gonfiore, disturbi respiratori e, nei casi più gravi, shock anafilattico. Nei soggetti allergici, è imperativo escludere sia il legume che tutti i suoi derivati (come tofu, salsa di soia, germogli) dalla dieta.
  • Favismo: Si tratta di una patologia genetica (deficit di G6PD) in cui il consumo di fave e, talvolta, piselli può provocare una grave crisi emolitica. In chi è affetto da favismo, anche una minima esposizione alle fave può diventare letale.
  • Patologie intestinali acute: In corso di infiammazioni o malattie intestinali come la colite ulcerosa in fase attiva, il colon irritabile o altre condizioni simili, il consumo di legumi può causare o aggravare meteorismo, crampi e diarrea, per via dell’elevata quota di fibre e carboidrati complessi difficili da digerire. I legumi dovrebbero essere sospesi temporaneamente e reintrodotti solo dopo la remissione dei sintomi, preferendo forme decorticate o passate.
  • Insufficienza renale cronica: I legumi contengono quantità significative di potassio e fosforo, minerali che devono essere limitati nella dieta dei pazienti nefropatici. L’introduzione e la quantità di legumi deve essere valutata e modulata dal nutrizionista a seconda dei valori ematici del soggetto.
  • Iperuricemia: Chi soffre di alti livelli di acido urico (iperuricemia), o di gotta, dovrebbe limitare i legumi poiché ricchi di purine, che vengono metabolizzate proprio in acido urico.

Disturbi digestivi: quando moderare i legumi

I disturbi intestinali come gonfiore, meteorismo e flatulenza sono spesso legati al consumo di legumi, specialmente in persone predisposte o non abituate a inserirli regolarmente nella dieta. La causa sta nella presenza di carboidrati complessi e fibre insolubili, in particolare nella buccia, che fermentano nel colon favorendo la produzione di gas.

  • Per ridurre il rischio di gonfiore, è fondamentale ammollare i legumi secchi per almeno 12 ore e cuocerli a lungo. Questo processo aiuta ad eliminare parte degli zuccheri responsabili della fermentazione intestinale.
  • L’aggiunta di erbe aromatiche come salvia, alloro o semi di finocchio durante la cottura contribuisce a migliorare la tollerabilità digestiva.
  • A chi soffre di meteorismo o di colon irritabile, si suggerisce di scegliere legumi decorticati (privati della buccia) o di passarli dopo la cottura, rendendo più facile la digestione e riducendo i disagi intestinali.

Legumi e antinutrienti: conseguenze sull’assorbimento dei nutrienti

I legumi contengono alcuni composti naturali detti antinutrienti, tra cui fitati e lectine, che possono interferire con l’assorbimento di minerali come ferro, zinco e calcio.

  • Questi antinutrienti, se assunti in grandi quantità o in soggetti con fabbisogni aumentati, possono ridurre la biodisponibilità di alcuni nutrienti fondamentali per l’organismo.
  • Le procedure di ammollo, germinazione e cottura riducono significativamente il contenuto di antinutrienti, rendendo i legumi adatti anche in queste situazioni.

Per la maggior parte delle persone sane, comunque, i benefici nutrizionali dei legumi superano di gran lunga i rischi legati agli antinutrienti, specie se viene seguita una dieta varia ed equilibrata.

Popolazioni e gruppi a rischio

Alcuni soggetti devono adottare particolare cautela nel consumo di legumi, o modificarne la presentazione nella dieta:

  • Bambini piccoli: nei primi anni di vita, è meglio preferire legumi ben cotti e, se possibile, passati o ridotti in purea, poiché più digeribili e meno rischiosi per eventuali ostruzioni.
  • Anziani: con l’invecchiamento, la funzionalità intestinale può essere ridotta, così come la capacità di digerire legumi particolarmente ricchi di fibre. Anche in questo caso, la lavorazione (decorticazione, passatura) facilita la tolleranza.
  • Atleti e chi pratica attività sportiva intensa: porzioni e tempi di assunzione dei legumi vanno valutati in funzione della tolleranza individuale. Eccesso di fibre e carboidrati complessi può causare gonfiore e disagio durante l’attività fisica, mentre l’ammollo o la cottura prolungata mitigano questi effetti.

Approcci e consigli pratici per una migliore tollerabilità

  • Iniziare con piccole quantità quando si introduce una nuova tipologia di legume nella dieta, aumentando gradualmente le dosi.
  • Preferire legumi decorticati, passati o sotto forma di creme o vellutate.
  • Assicurare lunghi tempi di ammollo, cambiando l’acqua almeno una volta, e cottura prolungata.
  • Associare i legumi a cereali integrali per migliorare il profilo proteico e la digeribilità.

In ogni caso, salvo condizioni particolari come il favismo o l’allergia specifica, una persona sana può tranquillamente consumare legumi più volte la settimana, beneficiando del loro apporto nutrizionale e della versatilità in cucina. Basta personalizzare la modalità di preparazione e il tipo di legume in base alle proprie esigenze e sensibilità intestinali.

In conclusione, pur essendo una delle fonti vegetali più preziose della dieta mediterranea, i legumi richiedono alcune attenzioni in presenza di determinate patologie, stati allergici, disturbi intestinali o favismo. In caso di dubbi o condizioni cliniche particolari, la collaborazione con un nutrizionista o un medico rimane la soluzione migliore per non rinunciare ai vantaggi dei legumi, evitando eventuali effetti negativi sulla salute.

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